Come fare birra col metodo BIAB

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Come fare birra col metodo BIAB
Come fare birra col metodo BIAB

Il metodo BIAB è da sempre considerato un concentrato di organizzazione e organizzazione, che permette a chiunque di birrificare in modo pratico e veloce. Si tratta di una tecnica indicata a chi inizia ad muoversi nel mondo dell’homebrewing, ma è anche un metodo particolarmente consigliato a chi possiede piccoli spazi e non vuole rinunciare alla soddisfazione di bersi un buon bicchiere di birra fatta in casa. Ma come si fa birra in casa col metodo BIAB?

Indice

  1. L’occorrente per fare birra in BIAB
  2. Le fasi per fare birra con in BIAB
  3. Considerazioni

L’occorrente per fare birra in BIAB

Il BIAB racchiude in una sola parola: semplicità, controllo, organizzazione, ottimizzazione e velocità. Tenendo a mente queste caratteristiche, non sarà necessario avere tutte le attrezzature che solitamente si acquistano nell’All Grain, ma basterà procurarsi:

pentola elettrica
  • Pentola. Consiglio una pratica pentola elettrica, che consente di essere indipendenti dal piano cottura. In alternativa potrete optare per una pentola in acciaio inox a cui dovrete adattare un rubinetto;
  • Bilancia di precisione. Utile per pesare i sali con cui modificare l’acqua e i luppoli per luppolare il mosto;
  • Termometro. Meglio uno termometro da cucina, tarato per le alte temperature e con una sonda abbastanza lunga;
    sacca filtrante
  • 1 Sacca in poliestere, meglio se di voilè svizzero. Il voilè svizzero è un particolare tipo di poliestere, utilizzato per fare le tende e reperibile in merceria. In alternativa è possibile acquistare una grain bag;
  • Doppio Fondo. Il doppio fondo è un disco sollevato in acciaio inox, inserito sul fondo della pentola. Esso viene utilizzato per non danneggiare la sacca a causa delle temperature elevate che si raggiungono sul fondo della pentola. Reperibile presso i rivenditori per homebrewing, ma facilmente sostituibile da uno scolapasta in acciaio inox rovesciato e adagiato sul fondo della pentola;
    kit di fermentazione birramia
  • Kit di fermentazione. E’ consigliabile l’acquisto di due fermentatori fin da subito, in modo da rendere possibile le operazioni di travaso spesso essenziali nella birrificazione;
  • Serpentina di raffreddamento (opzionale ma di grande aiuto);
  • Phmentro (opzionale). Strumento utile per chi intende prendere in considerazione la misura e la gestione del ph;
  • Mulino per la macina dei grani (opzionale). Si tratta di un accessorio che può essere tranquillamente ricavato da una vecchia macchina per stendere la pasta. Tuttavia è possibile acquistare malto già macinato dai vari negozi per homebrewing.

N.B: Vorrei precisare che le attrezzature consigliate, non sono incentivate da nessun venditore. Sono attrezzature che io stesso ho testato durante le mie birrificazioni casalinghe, per cui effettivamente performanti! Tuttavia la maggior parte dei link inseriti fanno parte della mia affiliazione Amazon, che mi riconoscerà una piccola percentuale sul vostro acquisto.

Coloro che saranno intenzionati ad acquistare le attrezzature lo potranno fare comodamente dal link, che vi riporterà al vostro account Amazon senza nessun costo aggiuntivo e in totale sicurezza. Questo, inoltre, vi consentirà qualora avrete piacere di contribuire al progetto del “Il Birraio Matto”. Grazie a tutti coloro che lo supporteranno!

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Le fasi per fare birra in BIAB

Ammostamento

inserimento grani in pentola
  1. Macina dei grani. Pratica che può essere evitata acquistando direttamente i grani già macinati;
  2. Inserire il doppio fondo nella pentola;
  3. Inserire la sacca filtrante e l’acqua nella pentola ricordandosi della percentuale 5 l/kg di malto;
  4. Fare le dovute modifiche all’acqua di Mash (opzionale);
  5. Portare l’acqua a temperatura di Mash, solitamente si aggira sui 45 °C (variabile in base alla ricetta);
  6. Inserire i grani dentro la sacca, avendo cura di non farli fuoriuscire;
  7. Misurare il Ph, ed eventualmente apportare le dovute correzioni (opzionale). Il valore di Ph dev’essere compreso in un range di 5,2 e 5,6 punti. Questo consentirà agli enzimi di lavorare correttamente;
  8. Continuare l’ammostamento come indica la ricetta, innalzando la temperatura dell’acqua ai gradi previsti e per la durata stabilita. (Si raccomanda di mantenere la temperatura in pentola un grado superiore rispetto al tetto previsto e di mescolare frequentemente il mosto. Questo garantirà la temperatura del mosto costante ed uniforme.);
  9. Terminato il tempo di Mash effettuare il test dello iodio, per accertarsi dell’avvenuta conversione di tutti gli enzimi.
    N.B.: Se la tintura di iodio dovesse assumente una colorazione tendente al nero o al violaceo continuare con l’ammostamento;
  10. Conclusa la conversione (la tintura di iodio non deve cambiare colore), portare la temperatura del mosto a 78 °C per 10-15 min. Questa fase denominata Mash Out consente di bloccare il lavoro degli enzimi;
  11. Terminata la fase di Mash Out procedere al sollevamento della sacca. Quest’operazione richiede la massima cautela, in quanto le temperature elevate e il peso della sacca stessa possono causare ustioni. Alcuni homebrewers si aiutano con un sistema di carrucole fissate al tetto per agevolare il sollevamento;
  12. Tolti i grani dalla pentola, si può procedere alla bollitura del mosto per la successiva luppolatura;

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Luppolatura

  1. Quando il mosto inizierà a bollire si potrà procedere all’introduzione dei luppoli in pentola. Quest’operazione dovrà avvenire nei modi e nei tempi previsti dalla ricetta;
  2. Terminata la bollitura (solitamente dura 60/90 min), bisognerà raffreddare il mosto con l’ausilio di una serpentina o tramite l’immersione della pentola in acqua fredda (questo step dev’essere fatto nel modo più rapido possibile, affinché il mosto non si esponga per troppo tempo a rischio infezione).
  3. Finito il raffreddamento procedere al Whirpool, per concentrare tutte le impurità al centro della pentola.

Inoculo del lievito

inoculo lievito nel fermentatore
  1. Dopo la luppolatura travasare il mosto nel fermentatore accuratamente sanificato;
  2. Prelevare un campione per misurare la densità “O.G.” col densimetro;
  3. Inoculare il lievito;
  4. Mescolare energicamente il mosto per ossigenarlo.

Fermentazione

fermentatore e gorgogliatore
  1. Chiudere il coperchio e inserire il gorgogliatore con soluzione sanificante al suo interno;
  2. Lasciare fermentare a temperatura controllata fino a fine fementazione;
  3. Dopo una settimana circa, o comunque dopo la fine della fermentazione tumultuosa (avviene nei primi 7 giorni di fermentazione), travasare il mosto in un secondo fermentatore (sanificato);
  4. Far completare la fermentazione, visibile sia dal gorgogliatore che dalla sua densità. (Per avere un riferimento di quando la densità sarà quella finale (F.G.) è possibile effettuare 2/3 misurazioni nel corso della fermentazione. Quando la densità sarà costante, la fermentazione sarà terminata).

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Imbottigliamento

L’imbottigliamento è l’ultimo passaggio della birra fatta in casa. In questo passaggio la birra dal fermentatore passa alle bottiglie per maturare. Inoltre durante questo step andrà fatto il priming, che garantirà la tipica frizzantezza alla birra finita. A tale proposito il priming può essere fatto sia nel fermentatore che in bottiglia.

Se voglio fare il priming nel fermentatore?

tecnica delle 3 dita
  1. Sanificare le bottiglie;
  2. Aggiungere dello zucchero alla birra che si trova nel fermentatore. Ad esempio 5-6 g di zucchero per ogni litro di birra (Es: 50-60 g di zucchero per 10 l di birra);
  3. Mescolare delicatamente per favorire la diluizione dello zucchero;
  4. Imbottigliare, avendo cura di lasciare tre dita tra il livello della birra e il tappo della bottiglia;
  5. Tappare le bottiglie.

Se voglio fare il priming in bottiglia?

bottiglie con priming e siringa
  1. Sanificare le bottiglie;
  2. Imbottigliare, avendo cura di lasciare tre dita tra il livello della birra e il tappo della bottiglia;
  3. Prima di tappare le bottiglie, aggiungere il quantitativo di zucchero proporzionato alla capienza della bottiglia (Es.: Considerando un priming di 5-6 g/l, aggiungere 1,65-1,98 g di zucchero per una bottiglia da 33 cl)A tal proposito è possibile approfondire questa tecnica con la realizzazione di una soluzione zuccherina;
  4. Tappare le bottiglie.

Maturazione

Imbottigliata la birra, è necessario attendere almeno 15 giorni per la rifermentazione in bottiglia. Le bottiglie dovranno essere tenute al buio e a temperatura costante. La stabilità e la delineazione del profilo organolettico della birra arriverà solo dopo 1-2 mesi di maturazione.

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Considerazioni

Fare la birra con il metodo BIAB assicura grande comodità specie per chi birrifica in spazi ristretti. Permette anche d’interagire con la cotta consentendo di apportare determinate modifiche, tipiche di tecniche più complesse. Tuttavia bisogna fare estremamente attenzione a quando si rimuove la sacca con i malti intrisi d’acqua bollente dalla pentola.

Inoltre la mancanza dello Sparge non va a favore della limpidità della birra finita. Comunque mi sento di consigliare questa tecnica perché tirando le somme risulta semplice e ben strutturata, ma sopratutto capace di produrre birre che non hanno nulla da invidiare alla tecnica All Grain.

Buona birra a tutti

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L'approccio alla birra? Pura curiosità! Col tempo la curiosità si è tramutata in passione e voglia d'imparare, scoprendo aspetti di una bevanda per niente scontata. Quasi per caso scopro la possibilità di fare birra in casa, e da lì la passione diventa qualcosa di più. Autodidatta convinto, ho iniziato a divorare pagine di libri, blog e forum, fino a realizzare nel 2015 la mia prima birra in casa! D'allora ad oggi, la voglia d'imparare e scoprire nuovi aspetti della birra non si è mai placata. Ma una cosa in realtà da quel 2015 è cambiata: la consapevolezza che il mondo della birra è un viaggio infinito e meraviglioso! Buona birra a tutti

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