Col passare del tempo e delle cotte, fare birra in casa ha portato tutto sommato discrete soddisfazioni. Ma dopo diverse birre realizzate con i malti pronti, si sente l’esigenza di migliorare sia nella tecnica che nei risultati finali. Tuttavia non si è ancora pienamente convinti se l’homebrewing sarà l’hobby della vita, tanto meno si è disposti a spendere parecchio denaro per trasformare la cucina di casa in un birrificio di fortuna. Allora come birrificare in modo più approfondito, senza attingere eccessivamente dal conto corrente? Basta fare birra con la tecnica E+G!
Che cosa serve per fare birra con la tecnica E+G?
Fare birra con la tecnica E+G non comporta spese onerose, in quanto sotto certi punti di vista è simile al metodo dell’estratto luppolato. Tuttavia questo percorso brassicolo, oltre all’estratto di malto, prevede l’impiego di malti in grani e di luppoli in fiori o in pellet. Per iniziare con l’E+G basterà avere:
- Pentola da 30 l. Va bene una pentola comune oppure una pentola elettrica;
- Kit di fermentazione;
- Kit E+G, da preferire con grani già macinati;
- Bilancia di precisione;
- Grain Bag, per facilitare la filtrazione delle trebbie (malto esausto);
- Hop Bag, per facilitare la rimozione dei luppoli dopo la fase di luppolatura;
- Termometro da cucina;
- Serpentina di raffreddamento (opzionale).
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Quali sono i passaggi per fare la birra?
Solitamente i passaggi per fare birra con il metodo E+G sono riportati nelle istruzioni dei pratici kit, acquistabili nei principali negozi specializzati. Tuttavia, nonostante esistano svariate ricette che diversificano ingredienti, tempi e temperature di bollitura, è possibile definire un ciclo di azioni che si ripetono ad ogni cotta.
- Preparare i malti. Valutare l’acquisto di malti già macinati o di un mulino per macinarli.
- Inserire in una pentola abbastanza capiente la grain bag.
- Versare nella pentola 10 l d’acqua, che sarà portata alla temperatura di 68-70 °C.
- Inserire i malti in pentola e lasciarli in infusione dai 30 ai 60 minuti (variabile in base alla ricetta).
- Trascorso il tempo d’infusione, rimuovere la grain bag usando i guanti (attenzione alle scottature!).
- Nel mosto ottenuto sciogliere l’estratto di malto e andare in bollitura.
- Quando il mosto incomincia a bollire, aggiungere i luppoli nelle dosi e nei tempi indicati dalla ricetta. Solitamente il primo inserimento (quello che rimane più tempo in bollitura) serve per dare amaro, mentre gli inserimenti successivi che avvengono nei 30 min finali della bollitura servono per conferire aroma alla birra.
- Finita la bollitura è necessario raffreddare il mosto. A tale proposito è possibile utilizzare una serpentina (acquistabile nei negozi per homebrewing) oppure immergere la pentola in acqua fredda. Se si utilizza la serpentina è opportuno inserirla in pentola 10 min prima della fine bollitura, in modo da sterilizzarla.
- Quando il mosto arriverà ad una temperatura di circa 30 °C, lo si potrà travasare nel fermentatore (accuratamente sanificato). A questo punto, si potranno fare le dovute aggiunte di acqua fredda fino ad arrivare solitamente a 23 l nel fermentatore.
- Prelevare un campione di mosto e misurare la densità OG. Successivamente inoculare il lievito e mescolare energicamente il mosto con l’ausilio di un mestolo.
- Chiudere il fermentatore, ricordandosi d’inserire il gorgogliatore col relativo sanificante, e attendere l’inizio della fermentazione.
- A fermentazione conclusa (7-14 giorni in base al tipo di birra, valutabile dal gorgogliatore fermo e dalla densità FG che rimane inalterata), travasare la birra nelle bottiglie. In questa fase si procederà anche al priming, che garantirà la tipica frizzantezza alla birra finita.
- Tappare le bottiglie e lasciarle maturare per almeno 14 giorni.
Che grado alcolico ha la birra finita?
Per determinare il grado alcolico della birra, è necessario effettuare un calcolo. Partendo dai valori di densità si andrà a fare la seguente operazione: (OG-FG)/7,5. Al risultato va aggiunto 0,5, ovvero la gradazione che la birra assume durante la rifermentazione in bottiglia.
Considerazioni
La tecnica E+G è in grado di produrre ottime birre, risultando il giusto compromesso tra qualità e praticità. E’ un metodo semplice ed economico, che tuttavia richiede un pochino di destrezza ai fornelli. Ovviamente la sanificazione di tutti gli strumenti che entreranno in contatto col mosto è d’obbligo!
Buona birra a tutti.
Una domanda: ho una ricetta per birra e+g che prevede ala bollitura di 23 lt di mosto.
Che modifiche devo fare per bollire solo 10 lt di mosto e aggiungere la restante acqua nel fermentatore? devo ridurre il malto secco nella bollitura?
Grazie
Buongiorno, devi proporzionare le dosi che utilizzi con 23l rapportandole a un mosto di 10. Se vuoi mandare la ricetta possiamo essere più precisi. Buona birra 🙂