Il luppolo nella birra è un elemento fondamentale, che ne delinea complessità e carattere. Intenso o pungente, raffinato o delicato, in questa bevanda conferisce un’impronta indelebile tale da diventare un segno distintivo per diversi stili birrai. Tra questi sicuramente il più rinomato è il particolare IPA. Si tratta di uno stile antico caratterizzato da un abbonante utilizzo di luppolo che, sfruttando le proprietà antibatteriche di questo prezioso fiore, riusciva a conservare la birra durante i lunghi viaggi via mare. Tuttavia lo stile IPA non è l’unico gruppo birraio che fa del luppolo un solido pilastro, basti pensare infatti alle birre Session IPA, particolarmente beverine, leggere e rinfrescanti, caratterizzate da una complessa amaricatura e un elegante profumo che inebria il naso.
Indice
Un po’ di storia…
L’origine del termine Session non è molto chiara! Si ritiene tuttavia che tale denominazione fu coniata in Inghilterra durante il periodo della Prima Guerra Mondiale. A quel tempo, l’industria adibita alla costruzione delle munizioni era sottoposta a un enorme carico di lavoro che gravò in modo inesorabile sulla manovalanza.
I lavoratori dovettero intensificare la produzione per consentire ai rifornimenti di arrivare in tempo per le truppe impegnate sul fronte. Per ovviare al grande carico di stress, che alla lunga poteva creare problematiche, furono introdotte delle pause di qualche ora (sessioni) in cui i lavoratori potevano staccare dalle pesanti mansioni e concedersi qualche birra.
Ovviamente la pausa non era un momento di bisboccia, ma un semplice svago! A tale fine gli operai, coscienti dell’inizio un nuovo turno lavorativo, preferivano bere delle birre più leggere senza rinunciare però al gusto intenso del luppolo. Da questa consuetudine ebbe origine il termine “birre da sessione“.
Data la provenienza, la cultura britannica ha investito molto su questo tipo di bevanda, incrementando di fatto la produzione di tantissime birre denominate session che richiamano i più famosi stili inglesi.
Lo stile Session IPA
L’interpretazione delle birre in stile Session IPA trova spazio tra le Guide Linea del BJCP alla voce 21B Specialty IPA. La sottosezione del gruppo 21 non accoglie uno stile distinto, ma una raccolta di birre accomunate da un equilibrio e un’impressione generale, rivalutata come una variante dello stile IPA.
Le birre in stile Sassion IPA solitamente si presentano con tonalità che variano dall’oro pallido al ramato intenso, con schiuma pannosa bianca particolarmente persistente.
Dalla buona base amara e secca, possiedono un aroma incentrato prevalentemente sul luppolo che, differenziandosi in relazione alla varietà dello stesso, regala profumi dall’intensità medio alta. Nel complesso organolettico trova spazio anche la sezione maltata che, tuttavia, possiede toni meno marcati dal tenore medio basso.
Al gusto la struttura è incentrata sul luppolo, con intensità e livelli d’amaro tendenzialmente medio alti o elevati. A tale complessità si aggiunge la base maltata di contorno, la quale si approccia al sapore tendenzialmente luppolato con un tenore generalmente basso o moderato e una sensazione palatare piuttosto secca.
Attraverso un corpo morbido e una carbonatazione media disegna una bevuta decisamente allegra e rinfrescante, grazie anche alla tipica gradazione alcolica che difficilmente oltrepassa i 5%vol.
Considerazioni e abbinamenti
Le birre appartenenti allo stile Session IPA riescono a offrire un’esperienza delicata e complessa che, nonostante la chiara propensione luppolata, regala richiami maltati i quali bilanciano l’intera degustazione. Una bevuta unica insomma, particolarmente apprezzata nei mesi estivi grazie all’incredibile capacità dissetante.
Tuttavia la particolare struttura organolettica propone queste birre all’accompagnamento di pietanze speziate e ortaggi, senza tralasciare carne rossa, bianca e pesce. Nei dolci invece un giusto abbinamento si può trovare con portate a base di cioccolato o caramello.
Buona birra a tutti.