Decreto Ristori Bis: nuovi codici ATECO e speranze per i birrifici italiani

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Decreto Ristori Bis: nuovi codici ATECO e speranze per i birrifici italiani
Decreto Ristori Bis: nuovi codici ATECO e speranze per i birrifici italiani

L’economia italiana si trova in un momento decisamente catastrofico. Il Covid-19 ha bloccato tutto e il sostegno politico rimane l’unica ancora di salvezza. Tra i settori colpiti dal disastro pandemico, la filiera della birra non è stata di certo risparmiata, e l’aiuto istituzionale sarebbe una provvidenziale boccata d’aria. Il Governo dunque si è focalizzato sul Decreto Ristori, entrato in vigore lo scorso 27 ottobre, generando purtroppo non poche perplessità. Infatti nonostante il coinvolgimento di pub e locali, il provvedimento ha completamente escluso i birrifici. E’ vero comunque che non sono stati obbligati a chiudere! Ma se da un lato i birrifici continuano a lavorare, dall’altro il blocco dell’Ho.Re.Ca. ha pesantemente influito sugli introiti. Un dettaglio non indifferente a cui il Governo non ha praticamente pensato. Ebbene Unionbirrai non è rimasta a guardare e finalmente oggi, col Decreto Ristori Bis, possiamo affermare che qualcosa per i birrifici italiani si è mosso!

Le novità del Decreto Ristori Bis

Il decreto-legge 149/2020 alias Decreto Ristori Bis, in vigore dallo scorso 9 Novembre, è l’ulteriore manovra del Governo da 2,8 miliardi di Euro a favore delle aziende operanti nelle zone maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria. Un provvedimento che stanzierà ben 340 milioni di Euro a favore di filiere agricole, della pesca e dell’acquacultura!

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 Teresa Bellanova, Ministra dell'Agricoltura

Nel consiglio dei ministri col Decreto Ristori 2 – dichiara Teresa Bellanova, Ministra dell’Agricoltura – abbiamo stanziato ulteriori 340 milioni di euro per garantire, anche per il mese di dicembre, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle imprese, operanti su tutto il territorio nazionale e appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, comprese le aziende produttrici di vino e birra. In questa fase così difficile il sostegno alla filiera della vita, alle imprese, alle lavoratrici e ai lavoratori che vi sono impegnati è imprescindibile“.

Un risultato ottenuto grazie anche all’intenso lavoro di Unionbirrai, che nei giorni successivi al Decreto Ristori ha spiegato alle istituzioni la complessa situazione dei birrifici artigianali italiani.

logo unionbirrai

Dopo una settimana di intenso lavoro presso i Ministeri interessati – dichiara Unionbirrai sulla pagina Facebook, al fine di rappresentare le istanze dei Piccoli Produttori Indipendenti di Birra Artigianale, oggi possiamo comunicare l’apertura di un tavolo di discussione propositivo circa l’inserimento del codice Ateco 11.05.00, ovvero produzione birra, fra le attività beneficiarie del contributo a fondo perduto previsto all’art.1 del D.L. 28/10/2020 n. 137 ‘Decreto Ristori’. In attesa degli sviluppi, vogliamo ringraziare tutti i nostri soci che hanno compilato il questionario in merito al quadro reale delle perdite causate dal DPCM del 24 Ottobre 2020, e tutti gli appassionati che tramite il loro sostegno manifestato sui nostri canali social, nelle proposte commerciali, nelle abitudini di consumo, ci forniscono da tempo una concreta rappresentazione del nostro slogan #unitisivince per la #rivoluzionenelbicchiere“.

Buona birra a tutti.

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