Prato a Tutta Birra: Rimandato il decennale!

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Prato a tutta birra
Prato a tutta birra

Prato a Tutta Birra è la manifestazione che ogni anno concentra musica, gastronomia e buona birra. Programmata dal 13 al 17 maggio, l’anno 2020 rappresentava la decima candelina dell’appuntamento toscano, capace di coinvolgere abitanti pratesi e non! Purtroppo a causa del Coronavirus, come tante altre manifestazioni, l’iniziativa pratese ha dovuto rimandare i festeggiamenti a data da destinarsi.

A dare la notizia è l’organizzatore Alessandro Rubino, che sulla pagina Facebook del Prato a Tutta Birra dice: “Si sa, noi organizzatori di eventi abbiamo un atteggiamento quasi sempre positivo e nel ‘DNA’ di ogni buon organizzatore ci sono alcune ‘particolarità’: la lungimiranza e la praticità, la capacità di essere realisti e di capire se una cosa si può o non si può fare. Durante un evento, abbiamo una frazione di secondo per risolvere un problema, affinché lo spettacolo vada avanti perché ‘The show must go on’. Eppure, in questo momento, in cui ho tanti secondi da giocarmi, non vedo la soluzione al problema che ho di fronte. Non mi appare, nonostante sia un ‘visionario’. In questo momento sono realista e so che non si può fare, che non esiste una soluzione”.

Le parole di Rubino non nascondono l’amarezza di questo momento, che con tristezza portano a delle rinunce difficili da mandare giù. “Siamo una delle categorie che si trova più in difficoltà e più spaesata nel nostro paese, per l’impossibilità di fare il nostro lavoro, per l’incertezza, per il futuro che ci attende. Con queste parole non voglio certo mancare di rispetto a tutte quelle persone che oggi rischiano la propria salute e mettono a rischio la propria vita lavorando per noi, negli ospedali, nei supermercati, negli uffici pubblici, nelle strutture per gli anziani… o alle forze dell’ordine. Sono loro i veri eroi dei nostri giorni, a loro ogni giorno va il mio ringraziamento più sincero.

Ma rifletto su una situazione che è difficile in un momento che è ancora più difficile. Io ora posso solo guardare, come uno spettatore che ha pagato il biglietto per uno spettacolo che non vorrebbe mai vedere. Me ne sto con le mani in mano, e mi dispiace, vorrei poter contribuire in tutti i modi, ma non posso. Sto a casa, faccio l’unica cosa che può aiutare nel mio piccolo la nostra comunità e lo faccio sperando che tutto questo diventi presto un brutto ricordo”.

Nel comunicato si fa riferimento ad una locuzione latina dell’Antica Roma “Panem et Circeses”. Essa riassume il concetto di ciò che necessita al popolo, ovvero il pane e i giochi circensi. In un inno alla speranza Rubino conclude: “Quando questa situazione di emergenza sarà finita potremo ricominciare, ripartire, ricostruire. Voglio pensare che torneremo presto, il prima possibile, ce lo auguriamo tutti, a godere in toto di quello che i nostri avi desideravano, e che noi finora abbiamo dato per scontato. Mi si riempirà il cuore e sarò felice di nuovo nel vedervi sorridere, mangiare insieme o ballare come matti a una mia festa…a qualsiasi festa”.

Buona festa a tutti.

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