Lattina Vs Bottiglia. La verità della birra

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Birra in lattina
LattinaVSBottiglia

Miti e leggende, dicerie o verità? Sulla birra ne girano tante! Una delle questioni ancora irrisolte sulla bevanda più amata di sempre non riguarda il contenuto, bensì l’involucro. Viene da pensare che l’abito non faccia il monaco. A prescindere “dal cosa la racchiuda”, la birra è sempre la birra. Eppure anche in questo caso sorge un dilemma: birra in lattina o in bottiglia? Troppe sono le idee in merito, e troppe le confusioni che si fanno quando si tratta di questo tema così angusto.

L’inizio della Lattina

La comparsa della lattina si deve alla necessità di conservazione del cibo. Come la storia insegna, l’uomo nel corso della sua esistenza ha sempre cercato il modo di conservare il cibo. Dall’aria al ghiaccio, dal sale al fumo gli espedienti per ottemperare ai momenti di carestia sono stati innumerevoli. Ma ovviamente questi metodi non garantivano il massimo della conservazione.

Nicolas François Appert, inventore del metodo di conservazione dei cibi.
Nicolas François Appert

A fare la differenza fu la geniale intuizione di Nicolas François Appert. L’inventore e cuoco francese nei primi anni dell’Ottocento, riuscì a mettere a punto un sistema per la conservazione ermetica degli alimenti. L’idea era fondata sul calore che andava a rallentare i processi di decomposizione del cibo.

L’invenzione di Appert venne molto apprezzata dal governo napoleonico. Essa fu la soluzione al problema del vitto da destinare alle truppe durante le campagne di conquista.
Il governo permise ad Appert di scegliere tra l’iscrizione di un brevetto e un premio di 12000 franchi.
Appert scelse il premio e nello stesso periodo pubblicò “L’Art de conserver les substances animales et végétales“, dove spiegava il suo metodo di conservazione.
Da li a breve sarebbe nata la “Maison Appert”, fabbrica destinata a produrre alimenti in vasi di vetro.

Bryan Donkin, inventore dei primi cibi in scatola
Bryan Donkin

L’idea di Appert fece presto il giro del mondo. Arrivò a Pierre Durant, imprenditore inglese di origini francesi, che nel 1810 migliorò l’idea del connazionale. Esso andò a sostituire il fragile vetro con delle lattine di stagno, che risultavano più solide e facili da trasportare.

L’intuizione di Durant fu lo spunto per Bryan Donkin e John Hall. Questi nel 1812 utilizzarono l’idea di Appert unitamente ai recipienti di stagno, per dare vita all’industria delle conserve. Nel 1813 nacquero i primi cibi in scatola.

Birra in Lattina o in Bottiglia?

Quando si chiede una birra che non sia alla spina, può succedere d’imbattersi nella scelta tra lattina o bottiglia. In questa fase la mente ricerca nel proprio database tutti i pro e i contro. Pensieri sorretti da dicerie o da qualche strano studio scientifico, magari sull’alluminio, scoperto per caso mentre si scorrevano le notizie su Google.

Lattina in alluminio, involucro per contenere la birra.
Lattina in alluminio

Che l’alluminio faccia male è cosa risaputa. Ma quando si parla di pericolosità alla salute umana bisogna andare con calma e affidarsi solo a fonti certificate.

Come precisa L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), attraverso gli studi effettuati sull’alimentazione umana e ai metodi di analisi impiegati, è stato possibile valutare solo l’esposizione totale all’alluminio contenuto negli alimenti e non l’esposizione riferita alle varie fonti, vale a dire la quantità naturalmente presente, l’apporto degli additivi alimentari e l’alluminio ceduto durante la lavorazione e la conservazione degli alimenti (pellicole, contenitori o utensili).

Ovviamente ancora tanto dovrà essere discusso su questa tematica. Presto chi di dovere dovrà rispondere alle dovute questioni. Ma in attesa di maggiori dettagli, evitando di perdersi in tunnel senza uscita, è più proficuo parlare solo di birra!

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Ritornando alla birra…

Esistono opinioni contrastanti tra lattina e bottiglia. Ci sono i fedeli della bottiglia, fermi sostenitori delle qualità organolettiche che solo il vetro può garantire, e quelli che giurano di non sentire alcuna differenza tra i due. Ma cercando di essere obiettivi per dare una risposta esaustiva, è utile valutare tutti i pro e contro di questi involucri.

Birra in lattina Vs Birra in bottiglia

Economia

Birra in Lattina
Birra in Lattina

L’aspetto economico di questo diverbio interessa maggiormente la fase di produzione e quindi il birraio.

Lattina: l’alluminio è economico! Escludendo l’investimento iniziale per il macchinario, i costi di produzione sono notevolmente inferiori rispetto al vetro. Inoltre le spese di trasporto e stoccaggio sono più bassi, perché le lattine sono più leggere e maneggevoli.

Bottiglia: Costi di produzione alti, il vetro costa di più! Inoltre il trasporto è più ingombrante, pesante e fragile.

Estetica

L’estetica riferita alla presentazione tra una lattina e una bottiglia è puramente personale. Nonostante la forma della bottiglia abbia linee più armoniose, i birrifici hanno investito molto sull’estetica del prodotto. Il risultato garantisce sia bottiglie che lattine uniche, dalle grafiche accattivanti e personalizzazioni che rispecchiano l’estro del birrificio. In questo caso è possibile affermare che tra i due involucri ci sia la completa parità!

Qualità del prodotto

Bottiglie di Birra
Bottiglie di Birra

Sulla qualità del prodotto, i puristi della bottiglia affermano che il vetro sia l’unico involucro che conservi e preservi l’integrità sensoriale della birra. In realtà bisogna fare alcuni appunti.

Lattina: le birre contenute in lattina hanno una completa impenetrabilità alla luce e una perfetta chiusura ermetica. Ma nonostante la protezione solare e agli agenti esterni, l’alluminio delle lattine non permette l’isolamento termico. Attitudine a doppio taglio che si rivela utile in caso di raffreddamento d’emergenza, ma disastrosa nei confronti del calore.

Bottiglia: nonostante il vetro sia spesso di colorazione scura, non riesce ad isolare completamente la birra dalla luce. Se la bottiglia viene esposta per troppo tempo ai raggi solari, all’interno di essa s’innescano reazioni chimiche che mutano il sapore della birra. La causa di questo problema è provocata dall’isoumulone, un agente amaro formato dal luppolo. Questo a contatto con i raggi solari degrada producendo l’indesiderato 3-MBT, composto simile al gas della puzzola. Nonostante la scarsa protezione alla luce, il vetro offre comunque un ottimo isolamento termico, che preserva la birra da repentini cambi di temperatura. Inoltre grazie alla sua durezza, esso garantisce una buona rifermentazione in bottiglia a differenza dell’alluminio che risulta più elastico. Ma diversi birrifici americani hanno dimostrato come sia possibile fare la rifermentazione anche in lattina.

Birra in bottiglia
Birra in Bottiglia

Ecologia

In questo contesto è bene pensare anche all’aspetto ecologico. L’inquinamento è un tema molto sentito a cui bisogna fare particolare attenzione. Nonostante il vetro e l’alluminio siano entrambi materiali riciclabili, nel complesso hanno impatti ambientali differenti.

Lattina: nonostante l’alluminio sia riciclabile, a lungo andare ha un peso maggiore sull’ambiente. Infatti a causa dell’ossidazione perde le proprie qualità diventando così inutilizzabile per l’uso alimentare.

Bottiglia: il vetro rispetto all’alluminio ha un impatto ambientale minore. Una volta trattato con i giusti mezzi, il vetro può essere riciclato un numero infinito di volte senza perdere le proprie qualità. Inoltre l’impiego energetico per ricreare una bottiglia è minore rispetto alla lattina.

Considerazioni

Amleto
Amleto

Lattina o non lattina? Il dubbio Amletico che assilla gli appassionati di birra sul preferire una lattina alla bottiglia è quantomai aperto e ricco d’idee controverse.
Tuttavia è giusto ribadire che la birra è pur sempre la birra. A prescindere dal vestito che indossa quando è versata nel bicchiere, risulta ugualmente irresistibile.
Da un lato la pratica lattina e dall’altro la sinuosa bottiglia. Difficile esprimere una preferenza!

Buona birra a tutti

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Il Birraio Matto
L'approccio alla birra? Pura curiosità! Col tempo la curiosità si è tramutata in passione e voglia d'imparare, scoprendo aspetti di una bevanda per niente scontata. Quasi per caso scopro la possibilità di fare birra in casa, e da lì la passione diventa qualcosa di più. Autodidatta convinto, ho iniziato a divorare pagine di libri, blog e forum, fino a realizzare nel 2015 la mia prima birra in casa! D'allora ad oggi, la voglia d'imparare e scoprire nuovi aspetti della birra non si è mai placata. Ma una cosa in realtà da quel 2015 è cambiata: la consapevolezza che il mondo della birra è un viaggio infinito e meraviglioso! Buona birra a tutti

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