Filiera brassicola Lombarda: al vaglio la legge Regionale sui Microbirrifici

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Filiera brassicola Lombarda: al vaglio la legge Regionale sui Microbirrifici
Filiera brassicola Lombarda: al vaglio la legge Regionale sui Microbirrifici

La birra artigianale nell’ultimo ventennio ha rappresentato un vero e proprio trampolino di lancio per l’economia del nostro paese, incentivando la nascita di svariate piccole realtà capaci di elevare un prodotto che fino a pochi anni fa era solo un derivato di serie B. Oggi però la birra artigianale ha raggiunto un livello differente, nonostante la legislazione non ne abbia valorizzato fino in fondo l’intera filiera. Tuttavia, malgrado le ingenti difficoltà riscontrate durante il Covid-19, qualcosa sta finalmente cambiando e la trasformazione sta avvenendo proprio in Lombardia, regione che, insieme al Piemonte, ha rappresentato il vero e proprio apripista di questo comparto. Dalla Lombardia, infatti, giunge il nuovo Progetto di Legge Regionale n. 139 sui Microbirrifici, già al vaglio dell’VIII Commissione Agricoltura Regionale. Un prospetto che andrà a valorizzare la filiera produttiva locale e favorirà lo sviluppo turistico legato all’attività birraia.

La conferenza online

vetrino birrificio

A fornire indicazioni sulle caratteristiche del nuovo PDL Regionale n. 139 è stata la conferenza online tenuta qualche giorno fa sulla pagina Facebook del Consigliere Andrea Monti. Insieme a Monti era presente anche Floriano Massardi, entrambi rappresentanti Lega e promotori della legge. Inoltre alla conferenza hanno presieduto l’Assessora Regionale al Turismo Lara Magoni, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi e per Unionbirrai il direttore generale Vittorio Ferraris e il Consigliere Nazionale Andrea Soncini.

La birra artigianale nell’ultimo decennio è stato un fenomeno di espansione molto interessante del mercato italiano -afferma Vittorio Ferraris, presidente Unionbirrai-. Oggi rappresentiamo solo il 4% della produzione birraia nazionale. Ma il comparto è composto da aziende molto giovani e innovative attente a degli aspetti particolarmente importanti per il nostro prodotto, come la diversificazione e soprattutto il forte legame al territorio.

Parliamo di una realtà di nicchia vivace e giovane, che se ben stimolata può essere un volano di promozione del territorio. Un settore -puntualizza Fabio Rolfi, Assessore Regionale all’Agricoltura- dalla grande rilevanza agricola, verso il quale la politica e le istituzioni stanno avendo finalmente attenzione attraverso il riconoscimento della filiera brassicola. Ma per poter parlare di filiera brassicola vera e propria, dobbiamo ragionare sulla materia prima per costruire una birra Made in Italy dall’inizio alla fine.”

Le basi del Progetto di Legge Regionale sui Microbirrifici

Il Progetto di Legge Regionale sui Microbirrifici n. 139 si fonda su tre pilastri, considerati il motore dello sviluppo del settore. In primo luogo la valorizzazione della filiera, con l’ausilio degli operatori che devono cooperare per creare accordi e progetti dedicati. Per l’appunto, la “Filiera brassicola” ha ricevuto il riconoscimento dello Stato solo nella Legge di Bilancio 2020:

Art 1 comma 138. Nello stato di previsione del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è istituito un fondo per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2021. Con decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definiti i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse del fondo di cui al primo periodo.

LEGGE 30 dicembre 2020, n. 178
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mani che prendono il malto

Il secondo punto è rappresentato dall’identificabilità dei birrifici artigianali, al fine di costituire un marchio collettivo. Terza colonna è lo sviluppo turistico, che prevede la formazione per gli operatori e la possibilità di somministrazione nei locali di produzione. Aspetto questo di notevole interesse culturale in grado di sviluppare diversi percorsi interdisciplinari.

Il progetto di legge rappresenta una forza innovativa, tranquillamente riproponibile in altre Regioni e soprattutto a livello nazionale. E’ importante, infatti, ridare all’economia italiana nuova linfa di vita, incentivando la nascita di ulteriori realtà che produrrebbero inevitabilmente occupazione ed elevati standard qualitativi di un prodotto destinato a una platea di consumatori sempre più attenti ed esigenti.

Buona birra a tutti.





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