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Lo Stile Barley Wine: un viaggio alla scoperta di emozioni uniche e raffinate

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Lo Stile Barley Wine
Lo Stile Barley Wine

Eleganza, forza, sapore maltato con riferimenti alle sofisticate note dello Sherry e finale tendenzialmente luppolato, sono connotazioni celate dietro uno stile ben preciso, che prende il nome di Barley Wine, letteralmente “vino d’orzo”. Si tratta di una tipologia di birre, tra le più pregiate al mondo, appartenenti al gruppo dell’alta fermentazione. Apprezzato da cultori e non, questo stile si è fatto notare per le sue stravaganti caratteristiche organolettiche che, attraverso una particolare tecnica di produzione, lo rendono decisamente unico e prezioso. Dalla storia antica e dalla complessa struttura organolettica facciamo un po’ di luce su questo ricercato e meraviglioso stile birraio.

Indice

  1. Un po’ di storia…
  2. Lo stile barley wine
  3. Aspetti organolettici
  4. Accostamenti con lo stile barley wine
  5. Considerazioni

Un po’ di storia…

In epoca antica, come testimoniano i racconti di Greci, Romani e Galli, la birra era comunemente chiamata “vino d’orzo”. Tuttavia il nome non rappresentava uno stile specifico, ma serviva per indicare in modo generale tutta la birra.

Nel corso del XVIII secolo in Gran Bretagna il “vino d’orzo” iniziò ad assumere una certa rilevanza, come reazione commerciale all’invasione da parte dei vini francesi Bordeaux e Borgogna. I prodotti d’importazione rischiavano di avere la meglio sul mercato degli alcolici, e questo spinse i mastri birrai a sperimentare nuove tecniche di birrificazione.

Le nuove birre denominate “vino d’orzo”, che volevano competere nel mercato del vino, venivano invecchiate nelle botti per un periodo piuttosto lungo. L’impiego di questa tecnica birraria, oltre che imitare una fase della vinificazione, permetteva alla birra di strutturarsi e di ricevere dal legno particolari caratteristiche organolettiche simili a quelle del vino.

Verso la fine del XIX secolo i birrifici iniziarono ad utilizzare il termine barley wine per indicare il prodotto con la gradazione alcolica più alta. Tuttavia ancora il termine non distingueva una tipologia di birra ben definita, cosa che avvenne nel secolo successivo.

Fonte: Wikipedia.

Lo stile barley wine

Il barley wine è tra gli stili più raffinati al mondo. Prodotto attraverso l’ausilio di botti in legno, in cui invecchia, l’alto contenuto alcolico dona alla birra i tipici sentori complessi simili a quelli dello sherry. L’elevata gradazione (superiore a 8 %vol.) diventa complice anche della sua lunga o nulla scadenza, che nel corso della maturazione trasformeranno la birra in un vero e proprio distillato.

Le birre appartenenti a questo stile spesso si definiscono “da meditazione”, appellativo simile alle birre trappiste, in quanto costituiscono una valida alternativa al dopocena. Si serve in bicchieri tipo Snifter (o Balloon), che grazie alla particolare forma bassa e tondeggiante si adatta perfettamente ad una bevuta lenta e attenta.

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Aspetti organolettici

Aspetto

Si presenta con un colore profondo, che può variare dall’oro intenso all’ambrato scuso o marrone scuro. Spesso possiede riflessi color rubino. La schiuma è bianca e varia da bassa a moderata, mentre la persistenza è piuttosto breve. L’alcol e la viscosità possono essere intravisti roteando il bicchiere!

Aroma

L’aroma si rivela ricco e fortemente maltato, con sentori che ricordano il caramello, il tostato o la melassa. Può presentare accenni fruttati con intensità medio-forti, che richiamano spesso la frutta secca. Il profumo di luppolo inglese può variare da lieve a pronunciato.

Gli aromi dell’alcol, che spesso diminuiscono con l’invecchiamento, possono essere bassi o moderati, ma non risultano mai aggressivi, caldi o solventi. Le versioni più datate possono assomigliare allo sherry, con note vinose o simili al porto, mentre gli accenni maltati diventano più tenui. Diacetile basso o assente.

Gusto

Il gusto racchiude sapori di malto intensi e complessi, con accenni che ricordano il biscotto, la nocciola, il pane tostato, il caramello e la melassa. Al sorso spicca la dolcezza maltata dall’intensità medio alta, anche se il finale può risultare moderatamente dolce o secco (in base all’invecchiamento).

Potrebbero essere presenti alcuni sapori ossidativi o vinosi, mentre i complessi accenni alcolici dovrebbero essere evidenti senza risultare aspri, caldi o solventi. Il fruttato, che potrebbe avere un’intensità moderata o elevata, spesso ricorda la frutta secca.

La presenza del luppolo (solitamente inglese) arricchisce la birra con un sapore da basso a moderatamente alto. L’amaro, dall’intensità bassa a persistente, porta un equilibrio variabile da maltato a leggermente amaro. Diacetile basso o assente.

Al palato risulta un sorso corposo e gommoso. Si percepisce una consistenza vellutata, che racchiude il calore uniforme dell’alcol invecchiato. La carbonatazione solitamente varia da bassa a moderata, in funzione dell’invecchiamento e della temperatura.

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Accostamenti con lo stile barley wine

Lo stile barley wine è l’emblema dell’eleganza birraria. Nonostante la complessità dello stile, le birre di questo segmento offrono diversi abbinamenti gastronomici, grazie alle ampie percezioni sensoriali.

Tra gli accostamenti più riusciti ci sono sicuramente i dolci, in particolare le varietà al cioccolato o al caffè. Ma trattandosi di birre da meditazione, forse l’accoppiamento più azzeccato è il sigaro (ovviamente per chi fuma). Da non sottovalutare la bevuta in solitaria!

Conclusioni

Lo stile Barley Wine è una tipica espressione di birra inglese, in cui si racchiude la forza dell’alcol e la ricchezza del malto. Si tratta di due fattori chiave, che coadiuvano al raggiungimento di sapori complessi e intensi.

L’invecchiamento è un valore aggiunto, in quanto capace di modificare in modo significativo il carattere di queste birre. Il tempo arricchisce il profilo aromatico con sentori di Sherry e Porto, utili per accompagnare il dopocena e aprire la mente ad una piacevole meditazione!

Buona birra a tutti.

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