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La birra in gravidanza e miti da sfatare

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La birra in gravidanza
La birra in gravidanza

Sulla birra esistono tantissime dicerie. Delle volte si fondano su basi solide e veritiere. Altre volte invece sono delle burle che nel corso degli anni si sono trasformate in vere e proprie perle di saggezza, contrapponendosi ad ogni criterio logico e scientifico. Precisando che questo non è un portale scientifico, ma solo un mezzo di condivisione della cultura birraia, si rivela interessante fare luce su alcune parabole brassicole che vagano tra la popolazione da centinai di anni. Una tra tutte dice che la birra in gravidanza faccia bene.

La birra in gravidanza

La gravidanza è un momento particolare, in cui ogni neo-mamma acutizza l’attenzione sulle piccole cose quotidiane che possono fare bene o meno alla nuova nascita. A prescindere dal comportamento primordiale, in cui la parte genitrice matura una protezione verso la vita che si porta in grembo, accade spesso che gli usi e le consuetudini “del fare azioni in gravidanza” possano portare in confusione. Infatti capita spesso di sentire novelle tramandate da generazione in generazione, dove il fare una determinata azione giovi alla salute della mamma e del nascituro. Tra le tante ne spunta una che sicuramente merita molta attenzione: “bere birra in gravidanza fa bene, aiutando inoltre la stimolazione sulla produzione di latte”.

Per confermare o sfatare questo mito, bisogna analizzare di che cosa si compone la birra. Di sicuro si sa che la birra è fatta dal malto (cereale maltato), dal luppolo (fiore appartenente alla famiglia delle cannabinoidi), lievito (componente chiave della fermentazione), probabili spezie (aiutano la parte aromatica), alcol (derivato della fermentazione).



Prendendo in esame questa sfilza di componenti sicuramente l’attenzione si concentra su due:

Il luppolo, nonostante la provenienza dai cannabinoidi, ha proprietà benefiche. Esso è un ottimo antiossidante e un calmante. Ovviamente non è appropriato a chi assume farmaci antidepressivi! Ma questo tutto sommato non è un elemento dannoso ai fini di una gravidanza. Discorso differente invece è per l’alcol.

La SIGO

La SIGO (Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia) sul suo blog ha pubblicato un importante articolo riferendosi proprio all’alcol in gravidanza. Riassumendo ne viene fuori che l’uso di alcol non è un toccasana per il feto. Il perchè deriva dal fatto che il feto si nutre da ciò che la madre decide d’ingerire. L’assunzione di alcol, se per la mamma comporta un momento di svago, per il feto si trasforma in elemento di disturbo in quando incapace di difendersi. Da ciò potrebbe scaturire una possibile causa di danni. Danni che in base alla quantità e alla gravità si concretizzano in:

  • FAS (Fetal Alcohl Syndrome), sindrome fetale alcolica;
  • ARND (Alcohol-Related Neurodevelopmental Disorder), disturbi dello sviluppo neurocomportamentali alcol correlati;
  • ARBD (Alcohol-Related Brith Defects), difetti alla nascita alcol correlati.

E’ giusto dire comunque, che non esiste nessuna correlazione che una donna consumando una birra saltuariamente vada in contro a tali rischi. Ma al momento non esiste nemmeno una quantità minima di alcol che possa garantire di non incorrere in tutto ciò. Per cui nell’evitare anche la più remota possibilità di causare danni al nascituro, è bene scongiurare l’azione dannosa dell’alcol e quindi evitarne l’uso, dal concepimento fino a tutta la fase dell’allattamento.

Fonte: DONNE: Come eliminare qualsiasi rischio inevitabile

Considerazioni

Non sono un medico, per cui è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista, lasciando ad internet il tempo che trova. Ma quando si progetta di avere un bambino è bene considerare tanti fattori. Il primo tra tutti è il senso di responsabilità! La gravidanza è un miracolo della vita, che va vissuto a 360 gradi. Nel massimo della gioia ma con riguardo, perché è una fortuna trovarla. Nonostante la birra faccia bene a tante altre cose (se bevuta con moderazione), in dolce attesa è meglio evitarla.

Buona birra a tutti (non in gravidanza) 🙂

 

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L'approccio alla birra? Pura curiosità! Col tempo la curiosità si è tramutata in passione e voglia d'imparare, scoprendo aspetti di una bevanda per niente scontata. Quasi per caso scopro la possibilità di fare birra in casa, e da lì la passione diventa qualcosa di più. Autodidatta convinto, ho iniziato a divorare pagine di libri, blog e forum, fino a realizzare nel 2015 la mia prima birra in casa! D'allora ad oggi, la voglia d'imparare e scoprire nuovi aspetti della birra non si è mai placata. Ma una cosa in realtà da quel 2015 è cambiata: la consapevolezza che il mondo della birra è un viaggio infinito e meraviglioso! Buona birra a tutti

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